17 aprile 2012

Video ricetta Timballo di pasta con ragù bianco


Ingredienti per 4 persone 
500 gr Pasta corta tipo mezzemaniche
400 gr Ragù bianco
400 gr Besciamella
250 gr Mozzarella a cubetti
200 gr Parmigiano grattugiato
Pangrattato
Burro
Sale 
Pepe nero

VIDEO RICETTA




Prima di tutto buttate la pasta e fatela cuocere per metà del suo tempo di cottura, in questo caso 8 minuti

Mentre la pasta cuoce, imburrate una tortiera tonda del diametro di circa 23 cm, aggiungete del pangrattato, fatelo aderire bene ed eliminate quello in eccesso

Quando la pasta è cotta al dente, scolatela, mettetela dentro una boule capiente e aggiungete i vari ingredienti cominciando dal ragù bianco quindi besciamella, la metà del parmigiano grattugiato, quasi tutta la mozzarella, pepe nero macinato, sale e mescolate bene

Versate la pasta dentro alla tortiera e spingete leggermente con un cucchiaio per pareggiarla, metteteci sopra la mozzarella, il parmigiano e qualche noce di burro

Mettete il timballo in un forno preriscaldato a 180 gradi e fate cuocere per circa 20 minuti, negli ultimi 5 minuti accendete il grill

Quando il timballo è pronto, toglietelo dal forno e lasciatelo riposare per almeno 1 ora
Appena il timballo si è raffreddato, staccatelo dai bordi con l'aiuto di una spatola, aprite la tortiera e fate scivolare con cautela il timballo su un piatto da portata. Tagliatelo con un coltello seghettato e servite.

buon appetito!

16 aprile 2012

Coldiretti, è allarme prezzi nel carrello della spesa

L'aumento record dei prezzi spinto dal caro benzina e dal caro gasolio fa svuotare il carrello della spesa che evidenzia un calo del 2 per cento degli acquisti dei prodotti alimentari in quantità. E' quanto stima la Coldiretti in riferimento all'andamento dell'inflazione a marzo secondo i dati divulgati dall'Istat che evidenzia un aumento del 4,6% del carrello della spesa, il piu' alto dal 2008. Per effetto della riduzione del potere di acquisto le famiglie italiane - sottolinea la Coldiretti - hanno tagliato anche le spese alimentari che già lo scorso anno si erano ridotte dell'1,3 per cento con meno carne bovina (-0,1 per cento), pasta (-0,2 per cento) carne di maiale e salumi (-0,8 per cento), ortofrutta (-1 per cento) e addirittura meno latte fresco (-2,2 per cento).

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13 aprile 2012

Stock chiude la fabbrica di Trieste e delocalizza la produzione nella Repubblica Ceca

La Stock Spirits Group ha annunciato la chiusura della storica fabbrica di Trieste e il trasferimento da giugno della produzione nello stabilimento in Repubblica Ceca. Alla base della chiusura, ''un contesto commerciale che risente della contrazione dei consumi e la necessita' di restare competitivi, consolidando la produzione per ridurre i costi e aumentare l'efficienza. Lo stabilimento di Trieste rimane non sostenibile a livello economico rispetto agli altri siti produttivi'', recita una nota dell'azienda. La chiusura della fabbrica triestina coinvolge 30 persone, 28 delle quali dipendenti diretti, tra impiegati e operai, e due dirigenti, piu' altre ricadute nelle aziende dell'indotto per trasporti e logistica. L'ultima ristrutturazione, avviata nel 2008 con la proprieta', il Fondo statunitense Oaktree, ha portato i dipendenti da 59 agli attuali 28, che hanno dato - secondo i sindacati - conseguenze positive in termini di produttivita' e competitivita'. Allo stesso tempo tuttavia sono stati trasferiti a Milano la dirigenza e l'amministrazione. Fino all'attuale decisione di chiudere anche l'ultimo presidio di una tradizione nata nel 1884. ''Colpisce negativamente - affermano i lavoratori - la superficialita' con la quale un marchio storico quale la Stock, cosi' legato all'immagine di Trieste, sia definitivamente cancellato dalla storia della città''.

"La delocalizzazione industriale - sottolinea la Coldiretti - è solo l'ultima fase di un processo che inizia con l'importazione delle materie prime dall'estero da utilizzare al posto di quelle nazionali nella preparazione di cibi e bevande, continua con l'acquisizione diretta di marchi storici da parte degli stranieri e finisce con la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli all'estero.

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12 aprile 2012

Cresce lo "sballo" alcolico tra i giovani mentre si beve sempre meno vino

In Italia si beve sempre più fuori pasto, mentre spariscono dalla tavola i bicchieri di vino a pranzo e a cena. La fotografia scattata dall'Istat nel rapporto sull'uso e l'abuso di alcol mostra un cambiamento preoccupante del modello di consumo tradizionale tra gli italiani, che fanno sempre più ricorso allo "sballo" alcolico lontano dai pasti. E sono proprio i giovani a dimostrarsi i consumatori meno consapevoli. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, nella Giornata mondiale per la prevenzione dai rischi legati all'abuso di alcol che si celebra oggi.

Mentre sale fino al 15,1 per cento il numero dei giovani tra i 18 e i 24 anni "affezionati" al "binge drinking" (bere molte bevande alcoliche in un arco temporale molto stretto), continua a scendere la quota di consumi di vino tra gli italiani, che nel 2011 perde un ulteriore 1 per cento. Si tratta di una flessione debole che però conferma la tendenza al ribasso che va avanti da anni e che ha visto calare il consumo pro capite di 12 litri negli ultimi 15 anni, passando da 55 a 43 litri.

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11 aprile 2012

Realizzata la prima stampante 3D per il cioccolato

Un gruppo di ricercatori britannici della University of Exter, in collaborazione con l'Università di Brunel, ha sviluppato una nuova stampante per la cioccolata, in grado di creare dolci tridimensionali personalizzati strato dopo strato. Il prototipo, inizialmente realizzato lo scorso anno, e' stato ora perfezionato e dovrebbe essere pronto per essere messo in commercio alla fine di aprile. La stampa 3D è una tecnologia in cui viene creato un oggetto tridimensionale già utilizzata nell'industria per la produzione di prodotti in plastica e metallo, ma questa è la prima volta che si usa il cioccolato. La ricerca ha presentato molte sfide. Il cioccolato non è un materiale facile da lavorare perché richiede accurati cicli di riscaldamento e raffreddamento. Queste variabili devono essere integrate per il processo di stampa 3D e i ricercatori hanno superato queste difficoltà con lo sviluppo di un complesso sistema per misurare la temperatura e controllare il riscaldamento.

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10 aprile 2012

Aumentano i prezzi dei generi alimentari +5% nei prossimi mesi

Nei prossimi mesi occorre attendersi un aumento prossimo al 5% dei prezzi di generi alimentari di prima necessita', che andra' ad aggiungersi al gia' acquisito +4% registrato nel primo trimestre 2012 rispetto all'anno precedente. Emerge dagli ultimi dati dell'Indis, l'Istituto dell'Unioncamere specializzato nella distribuzione dei servizi.

Questi rincari sono spinti da tasse e benzina che fanno impennare i costi di produzione, commenta la Coldiretti. A pesare nei prossimi mesi è l'aumento del carico fiscale ma anche il record raggiunto dal prezzo dei carburanti in un Paese come l`Italia dove l'88 per cento dei trasporti commerciali avviene per strada. A subire gli effetti dell'aumento dei costi energetici è - continua la Coldiretti - l'intero sistema agroalimentare, produzione, trasformazione e distribuzione, dove si stima che i costi di trasporto e della logistica siano circa un terzo del totale. L'effetto valanga determinato dall'aumento del costo dei carburanti sulla spesa è - sostiene la Coldiretti - particolarmente evidente anche per la crescente dipendenza dell'Italia per l'alimentazione dall'estero da dove arrivano quasi la metà dei cibi consumati.

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Cia, gli italiani consumeranno 500 milioni di uova di gallina nella settimana di Pasqua

La crisi fa riemergere le vecchie tradizioni e riporta sulla tavola pasquale degli italiani le uova di gallina al posto di quelle di cioccolata. Dipinte a mano e personalizzate, ma soprattutto meno "care", le uova "ruspanti" consumate nella Settimana Santa saranno 500 milioni, tra quelle da consumare direttamente e quelle impiegate nella preparazione di torte di Pasqua e piatti tipici: quasi il 20 per cento in più dell'anno scorso, a fronte di una diminuzione del 6 per cento di quelle di cioccolata. È quanto stima la Cia-Confederazione italiana agricoltori.

Dalla domenica delle Palme a Pasquetta, per le uova di gallina gli italiani spenderanno complessivamente circa 135 milioni di euro e consumeranno più di otto uova a testa, concentrando così in una sola settimana -spiega la Cia- quasi il 4 per cento del consumo annuale di uova, che si aggira intorno ai 13 miliardi di pezzi, cioè una media di 218 uova a persona, pari a 13,7 chili. E di queste, 78 sono assunte attraverso pasta e dolci.
Alla base della scelta dell'uovo di gallina per la Pasqua c'è soprattutto il prezzo, cresciuto del 2 per cento rispetto allo scorso anno, a fronte dell'aumento record di quello di cioccolata che è schizzato all'in su del 5-8 per cento. Per questo su molte tavole di Pasqua al posto dell'uovo di cioccolata torneranno le uova colorate e dipinte a mano.

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5 aprile 2012

Coldiretti, Pasqua low cost scendono i prezzi di pesce e verdure

La crisi si fa sentire e calano i prezzi del pesce fresco di mare (- 1,3 per cento) e quelli delle verdure fresche (-2,4 per cento) che sono alla base di moltissimi menù tradizionali della settimana Santa della Pasqua. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all'andamento dell'inflazione a marzo su base congiunturale. Anche per effetto delle riduzioni fatte segnare nei listini per molti prodotti, gli alimentari complessivamente - sottolinea la Coldiretti - contribuiscono a frenare l'inflazione con aumenti dello 0,3 per cento rispetto al mese scorso e del 2,8 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Un contributo - precisa la Coldiretti - pagato a caro prezzo dagli agricoltori che vedono sottopagati i propri prodotti in campagna anche a seguito dell'aumento dei prezzi di benzine e gasolio. Riduzione di prezzo della quale però possono beneficiare i consumatori in vista delle imminenti festività pasquali. Tra gli alimentari aumentano dello 0,3 per cento su base mensile sia i prezzi del pane che della pasta che crescono su base annua rispettivamente del 2,7 per cento e del 2,4 per cento...

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4 aprile 2012

E' boom dei consumi di panna, la consumano 30 milioni di italiani

Da alcuni anni la panna è protagonista di un vero e proprio boom, è uno dei cibi più apprezzati dagli italiani e uno dei prodotti alimentari più acquistati, utilizzati e consumati, con un trend in costante crescita. Come emerge dall'indagine demoscopica condotta da AstraRicerche per conto di Assolatte, dal 2006 a oggi i consumatori di panna sono aumentati del 2,3%, passando dal 67,4% al 69,7% della popolazione, arrivando a superare i 30 milioni di italiani. Complessivamente, il 40% degli italiani è un moderato estimatore della panna, il 18% un forte sostenitore e il 6% un incontenibile fan, mentre il 35% è ostile o ha un atteggiamento ambivalente nei confronti di questo latticino.

Del resto, chi può resistere alla panna? Non certo quei 6,8 milioni di italiani che la consumano da 1 a 6 volte a settimana e nemmeno quei 700.000 italiani che dichiarano di mangiarla una o più volte ogni giorno, da sola o utilizzata in cucina. I supporter della panna si trovano sopramedia soprattutto in Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche, nei piccoli Comuni, tra le donne, i lavoratori autonomi e le casalinghe, i coniugati e i conviventi, e tra chi vive con ragazzi under 17enni in casa. Da sottolineare che la panna piace ed è consumata specialmente dalle nuove generazioni (il picco è tra i 25-34enni), dalle persone con una cultura del consumo moderna e avanzata, e da chi ha la capacità di influenzare gli altri.

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3 aprile 2012

A marzo lieve frenata dei prezzi degli alimentari ma il carrello della spesa è gonfiato dal "caro-benzina"

Il carrello della spesa continua a spingere sull'acceleratore, facendo segnare nel mese di marzo un aumento del 4,6 per cento: il valore più alto da ottobre 2008, che ha superato anche il record di febbraio, quando aveva toccato quota 4,5 per cento. Cifre che per le famiglie si traducono in una pioggia di rincari dei prodotti acquistati con maggior frequenza, a cominciare dai carburanti fino agli alimentari. Unica nota positiva è la lieve frenata della corsa degli alimentari (che fanno registrare un +2,5 per cento tendenziale, a fronte del +2,8 del mese scorso), trainata dal raffreddamento dei prezzi dei prodotti lavorati, insieme al segno meno dei vegetali freschi (-2,4 congiunturale). In particolare questi ultimi dopo il super-rialzo dell'8,7 per cento del mese scorso legato agli effetti del maltempo, si stanno di nuovo raffreddando, anche se subiscono ancora pesantemente gli effetti del caro gasolio. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati provvisori sui prezzi al consumo per il mese di marzo diffusi dall'Istat.

La benzina continua a crescere sull'anno alla stessa velocità del mese scorso, cioè segnando un più 18,6 per cento, mentre il gasolio rallenta leggermente, facendo registrare un 22,5 per cento. A pagare lo scotto di questi macro-rincari -spiega la Cia- sono, come sempre, i consumatori e i produttori agricoli: i primi vedono lievitare i prezzi al sullo scaffale, visto che il 90 per cento dei prodotti alimentari viaggia su gomma, e gli altri spendono praticamente il doppio dell'anno scorso per far funzionare i mezzi meccanici e per riscaldare le serre. Il risultato -continua la Cia- è che a marzo i prezzi al consumo di cibi e bevande aumentano, anche se poco più lentamente del mese scorso. Ma si tratta di un rincaro a due velocità: i prodotti non lavorati salgono dello 0,2 per cento su base mensile e del 3,2 per cento su base annua, mentre i lavorati diminuiscono dello 0,1 sul mese e crescono dell'1,5 sull'anno.

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