PAOLO COLONNELLO
MILANO
Tagliolini, uova al tegamino e una bella grattata di tartufo d’Alba. Il tutto innaffiato da ottimo vino. Cena da intenditori. Da Cracco, uno dei ristoranti migliori d’Italia. Solo che quando è arrivato il conto, presentato dal cameriere all’amministratore delegato di una grande società, la cena è diventata al veleno. Il conto: 4.140 euro, e sono dovuti intervenire i carabinieri prima che clienti e ristoratori venissero alle mani. Poi è toccato agli avvocati. E adesso spetterà a un giudice civile stabilire chi dovrà bere l’amaro calice del risarcimento. Perché il manager è uscito senza pagare. E’ successo il 13 dicembre scorso. Nel ristorante di via Victor Hugo, 100 metri dalla Madonnina, si siedono in sei: il manager e cinque suoi ospiti. Il clima è prenatalizio, l’ambiente discreto e la cena prevede tartufo bianco grattugiato su tagliolini e uova al tegamino. Il tutto accompagnato da un menù classico di Cracco (150 euro a persona), con un aperitivo a 20 euro e due bottiglie di vino pregiato da 180 e da 150 euro ciascuna. S’alzano i calici, si loda il tartufo ma quando il cameriere porta il conto, iniziano le convulsioni. «Scusi, forse c’è un errore».

Il reato ipotizzato è di insolvenza fraudolenta, due anni di reclusione. A questo punto l’amministratore delegato si è rivolto al giudice civile. Risentito, lo chef Carlo Cracco parla di «inciviltà». «Le persone civili pagano ciò che comprano - commenta -. Invece questo signore non ha pagato ed è stato denunciato». Cracco non vuole aggiungere molto, tanto meno come si giustifica un prezzo del genere per il pur pregiato fungo: «Farmi una domanda sul prezzo non ha senso, non è un problema che mi riguarda. C’è chi è capace di spendere 7.000 euro per una bottiglia di buon vino o chi spende 1.000 euro per un telefonino. Il mio è uno dei migliori ristoranti d’Italia...». Da notare che il tartufo quest’anno ha subito una certa svalutazione: se un etto lo scorso ottobre poteva costare tra i 200 e i 300 euro, a novembre era attestato sui 200 (2 euro circa al grammo). Anche se è vero che i costi del fungo raddoppiano nel solo passaggio da Alba a Milano e che aumentano esponenzialmente con l’aumentare di peso del tartufo.
lastampa.it
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