5 settembre 2011

Cia: "Le vendite alimentari ristagnano e il carrello della spesa è sempre più vuoto"


Le vendite sono ferme, le famiglie "tagliano" e le borse della spesa languono. In particolare i consumi alimentari registrano una variazione nulla sia a livello congiunturale che tendenziale, rimediando solo un aumento dello 0,2 per cento nel complessivo del primo semestre 2011: un "rialzo" talmente leggero che non serve neppure a coprire le perdite subite nel triennio precedente. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati diffusi dall'Istituto nazionale di statistica.
Gli italiani, quindi, continuano a tirare la cinghia -spiega la Cia- e a tavola ricercano la promozione e il prezzo più basso, risparmiando anche sulla qualità. Tanto che anche a giugno l'unica tipologia commerciale che resta su valori moderatamente positivi è il discount, con un incremento annuo dell'1,5 per cento. All'opposto, gli ipermercati crollano al meno 1,7 per cento, le botteghe di quartiere al meno 1,5 per cento e i supermercati devono accontentarsi di un misero più 0,4 per cento.
Ma la "cura dimagrante" al carrello della spesa è evidente anche guardando i dati sulla domanda domestica nei primi mesi del 2011: calano drasticamente -ricorda la Cia- i consumi di frutta e agrumi (meno 8,7 per cento), pesce (meno 7,5 per cento), pane (meno 7,1 per cento), latte e formaggi (meno 6,3 per cento), carne rossa (meno 5,1 per cento).

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