Quasi la metà (45%) del pane in vendita in Italia è ottenuto con grano proveniente da altri Paesi anche extracomunitari dove è possibile utilizzare prodotti vietati in Europa che mettono a rischio la salute. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare la denuncia di Altroconsumo sulla presenza di pane contaminato da tracce di Dichlorvos, un pesticida vietato in Europa, in due scuole di Genova. E' importante estendere l'attività di controllo, ma occorre a garanzia dei consumatori e dei produttori estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle materie prime impiegate in tutti gli alimenti, a partire dal pane e dalla pasta.
L'esigenza di conoscere la provenienza del prodotto - spiega la Coldiretti - scaturisce dalla considerazione che nel nostro Paese entra grano proveniente da Paesi extraeuropei nei quali le norme di produzione sono molto meno rigide delle nostre. Il rischio è che arrivi sul mercato - come purtroppo sembra accaduto - una coltivazione trattata con fitofarmaci messi al bando in Europa perché pericolosi, ma utilizzati in altri paesi. Un rischio che riguarda molti prodotti in un Paese come l'Italia con un forte flusso di importazioni agricole ed alimentari dall'estero. Con l'inizio dell'anno scolastico 2011/2012 - continua la Coldiretti - sono almeno 1,5 milioni i bambini che ogni giorno pranzeranno in mensa dove per fortuna quest'anno è aumentata l'offerta di pasti con cibi di stagione, locali e a chilometri zero. Una tendenza sollecitata nelle linee guida per la ristorazione scolastica fissate dal Ministero della Salute dove si invita a considerare "la varieta' e la stagionalita' dei cibi, utilizzando anche proposte di alimenti tipici della regione di residenza, per insegnare ai bambini il mantenimento delle tradizioni".
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