30 ottobre 2012

Due famiglie su tre continuano a "tagliare" sulla tavola

Calma piatta per le vendite alimentari, che ad agosto fanno registrare una variazione nulla sul mese precedente e appena uno 0,2 per cento su base annua. Si tratta di dati che confermano la situazione critica degli italiani, che fanno i conti con difficoltà economiche tali da arrivare a "tagliare" anche sulla spesa di cibo e bevande, tornata ai livelli di trent'anni fa. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati sul commercio al dettaglio diffusi dall'Istat.

Se due famiglie su tre comprano meno cibo -spiega la Cia- a cambiare sono soprattutto le abitudini di spesa. Per quanto riguarda la tavola, gli italiani si rivolgono sempre più spesso ai discount, che crescono dell'1,2 per cento rispetto ad agosto 2011, a fronte di una diminuzione delle ormai sempre più rare botteghe di quartiere, che incassano un ulteriore calo dell'1,4 per cento nello stesso periodo. Non solo. Insieme al modo di fare la spesa -continua la Cia- vengono stravolti pure i bilanci familiari degli italiani, che nel 2011 hanno dovuto "sborsare" più per la voce trasporti, carburanti ed energia (483 euro al mese) che per cibo e bevande (477 euro al mese). Uno sconvolgimento "pericoloso" e indicativo della situazione degli italiani, alle prese con una pressione fiscale sempre crescente.

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