I conti degli italiani segnano profondo rosso. Anche nel secondo trimestre dell'anno il potere d'acquisto delle famiglie continua a diminuire, toccando i minimi dal 2000, e nello stesso tempo crolla ai livelli del 1999 la propensione al risparmio. E' la conseguenza di una crisi che continua a mordere e che si abbatte come un macigno sui consumi, prima di tutto quelli alimentari. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando il rapporto diffuso dall'Istat.
Tra aprile e giugno, infatti, la voce "cibo e bevande" ha registrato un calo drastico tendenziale del 4,5 per cento in quantità e dell'1,1 per cento in valore. Questo vuol dire che la situazione è giunta al limite -osserva la Cia-. Gli italiani sono sottoposti al fuoco incrociato degli aumenti del carico fiscale e delle tariffe energetiche, mentre cala il reddito disponibile. Una congiuntura che oggi due famiglie su tre possono affrontare solo con tagli radicali alla spesa, compresa quella per la tavola.
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