29 settembre 2009

Michelle Obama fa la spesa nel farmer market vicino alla Casa Bianca


La scelta di Michelle Obama di fare la spesa nel mercato degli agricoltori (farmers market) inaugurato a due passi dalla Casa Bianca, è un altro importante segnale a favore del consumo di prodotti locali legati al territorio che consentono di limitare il consumo di carburante per il trasporto e le conseguenti emissioni di CO2 ad effetto serra. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento all'avvenuta apertura in prossimità dalla Casa Bianca del Fresh Farm Market realizzato con bancarelle gestite dagli agricoltori dove tra i primi clienti si è presentata la signora Obama che ha riposto in un cestino di vimini una dozzina di uova, due cavoli, pomodorini, pere, patate, formaggio e mezzo litro di latte al cioccolato per una spesa complessiva di 28 dollari. Il mercato degli agricoltori visitato da Michelle Obama aprirà settimanalmente ogni giovedì con la chiusura al traffico nel pomeriggio del tratto di Vermont Avenue tra H e I Street, oltre Lafayette Square.

Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di una nuova conferma dell'attenzione alla qualità dell'alimentazione e all'ambiente da parte della famiglia Obama che ha anche realizzato un orto biologico all'interno della Casa Bianca con l'obiettivo dichiarato della first lady di educare i ragazzi al consumo di cibi sani, come la frutta e verdura locale del territorio. Un progetto che ha gia' prodotto oltre 200 chili di verdure, utilizzati dalle cucine della Casa Bianca e da Miriam's Kitchen, un'associazione che sfama i senzatetto ostacolato dalle analisi del terreno che hanno evidenziato problemi di contaminazioni.

Se in Italia sono oltre 300 i mercati degli agricoltori di Campagna Amica realizzati dalla Coldiretti, negli Stati Uniti si registra un vero boom nelle città dei mercati degli agricoltori con un aumento - sottolinea la Coldiretti - del 53 per cento negli ultimi dieci anni dei cosiddetti farmers market, dove è possibile acquistare prodotti freschi e genuini come frutta e verdura locali. La svolta americana verso una alimentazione piu' equilibrata si registra nell'apertura di ben 4.385 farmers market dei quali 496 nella sola California. I mercati degli agricoltori negli Usa - continua la Coldiretti - sono ormai presenti in tutte le principali città come New York, Los Angeles o San Francisco ma anche nei centri più piccoli dove sono diventati appuntamenti irrinunciabili per una parte crescente della popolazione che presta attenzione al cibo che consuma.

Un italiano su due (52 per cento) ha acquistato almeno una volta direttamente dal produttore agricolo, la forma di distribuzione commerciale che ha registrato la maggiore crescita battendo nell'alimentare negozi, hard discount e ipermercati, secondo una analisi della Coldiretti/Swg. Gli acquisti diretti dagli agricoltori sono cresciuti dell'8 per cento raggiungendo il valore di circa 2,7 miliardi di euro destinati per ben il 43 per cento all'acquisto di vino in cantina, mentre il 23 per cento va per l'ortofrutta, il 12 per cento per i formaggi, il 7 per cento per carni e salumi, il 6 per cento per l'olio di oliva e il 5 per cento per le piante ornamentali. Tra le motivazioni di acquisto dall'agricoltore dall'indagine Swg/Coldiretti spicca la genuinità (63 per cento) seguita dal gusto (39 per cento) e dal risparmio (28 per cento). Ma esistono anche enormi spazi di crescita con quasi la metà (44 per cento) dei consumatori che non effettuano acquisti direttamente dai produttori e che non lo fanno perché non sanno a chi rivolgersi o dove andare, tanto che l'88 per cento della popolazione si recherebbe in un farmers market se c'è ne fosse uno nella propria zona.
Sul sito www.campagnamica.it è disponibile una mappa delle imprese agricole che vendono direttamente i prodotti distinti per provincia, ma anche un elenco dei mercati dei produttori attivi nelle diverse città.

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20 settembre 2009

Gelato "gay friendly" in Usa


Si chiama "Hubby Hubby" e festeggia l'approvazione dello stato del Vermont ai matrimoni gay
New York - Una visita al sito . Infatti, 'Ben and Jerry's', è una fabbrica di gelati politicamente corretta. Vengono utilizzati solo materie prime naturali, a partire da latte ed uova bio, ingredienti - come il cacao e la noce di pecan - provenienti esclusivamente dal commercio equo e solidale. In più, i processi di produzione e commercializzazione dei prodotti sono a basso impatto ambientale. Infine vengono sostenute iniziative per lo sviluppo ecosostenibile e la difesa e la promozione dei diritti civili, ultima delle quali è 'Hubby and Hubby' che si può definire il primo gelato 'gay friendly' mai creato.



Così, la società - che ha sede Burlington, in questo stesso stato e che durante la passata campagna presidenziale aveva appoggiato Obama chiamando un gelato 'Yes Pecan' - d'accordo con . Così 'Chubby and Hubby' - ingredienti: gelato di latte con vaniglia e zucchero, croccantini, burro d'arachidi, variegato e ricoperto di caramello - è divenuto appunto 'Hubby and Hubby' nome che, oltre a richiamare per omofonia un matrimonio tra uguali, significa, letteralmente, 'marito e marito'.
Del resto tutto il profilo di questa società appare fin dal primo momento contro corrente, anzi piena di reminescenze 'hippie', a partire dai fondatori che hanno vissuto quella stagione libertaria ed hanno riversato la loro passione politica nel fare gelati diversi dagli altri e con qualche reminiscenza delle loro del loro passato, a partire dal gelato 'Cherry Garcia', ispirato a Jerry, chitarrista e leader dei Gratefull Dead, un gruppo cult dell'epoca, famoso per la sua esibizione al concerto di Woodstock nel 1969. Gusto: amarena e caramello.


Fonte Adnkronos - Ign


UNO CHEF UN PO' MARINAIO....

Ciao amici di IFN come state?!

E dopo un mese di giri tra la Grecia e la Croazia si cambia nave!
Ebbene sì mi sono girato per un mese la Grecia: Katakol, Rodi,
Mykonos, Santorini e una piccola tappa croata a Dubrovnik... Che dire?
Posti stupendi e mare splendido!!! Cucina molto ricca di sapori
mediterranei come basilico, cipolla e aglio, che accompagnano i frutti
della terra e del mare... Come le polpettine fritte di zucchine e
menta, che ho mangiato a Katakolon!!! Ed erano favolose vi giuro!

A Rodi invece ho mangiato la Pitas una specie di kebab ma accompagnato
con lo zatsiki, cremoso yogurt greco con cetriolo fresco all'interno,
semplicemente favolosa e fresca!!!
Ma i due piatti forti sono stati a Mykonos!!!
Polpo alla greca con olive cipolla, origano, tutto ben marinato, cotto
e condito, accompagnato dall'insalata tipica con la feta, il famoso
formaggio greco, i pomodori, la cipolla rossa, i cetrioli e le famose
olive greche Kalamate!!! Ah certo dimenticavo l'origano!!!

17 settembre 2009

Design Pininfarina per i nuovi distributori Coca Cola


Pininfarina collabora con The Coca-Cola Company per il design del distributore automatico di bevande brevettato 'Coca-Cola Freestyle'. "Coca-Cola Freestyle', introdotto sul mercato questa estate in fase di test, utilizza tecnologie innovative che consentono di distribuire piu' di cento bevande differenti, gassate e naturali, da un solo distributore automatico. I nuovi distributori self-service sono stati sviluppati nel corso di oltre quattro anni.

Pininfarina Extra - societa' del gruppo Pininfarina specializzata in product e interior design - ha collaborato con il team di industrial design di The Coca-Cola Company per progettare questi nuovi macchinari dalle linee sinuose. Ogni unita' opera con sistema touch-screen, consentendo ai consumatori di selezionare tra piu' di cento marchi di acqua, succhi di frutta, te', Sports Drinks e bevande gassate.

''Lavorare con The Coca-Cola Company e' stata un'esperienza esaltante - spiega Paolo Pininfarina, presidente e amministratore delegato della Pininfarina Extra. ''Il terreno comune tra Coca-Cola e Pininfarina e' l'innovazione. Le linee del Coca-Cola Freestyle sono state create pensando al consumatore, prestando particolare attenzione all'innovazione estetica e alla funzionalita'. Crediamo che il risultato sia un prodotto essenziale, avanzato e pratico''.

Fonte Ansa

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8 settembre 2009

La spesa alimentare dei single costa quasi il doppio rispetto alle famiglie


I single spendono per gli acquisti alimentari quasi il doppio rispetto alla media delle famiglie italiane. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai consumi delle famiglie nel 2008. La spesa media per alimentari e bevande di un single e' di 312 euro al mese, superiore del 64 per cento rispetto - sottolinea la Coldiretti - ai 190 euro al mese destinati alla tavola di ogni singolo componente di una famiglia tipo italiana formata da in media da 2,5 persone.

Secondo l'Istat le famiglie italiane con un singolo componente sono circa 6 milioni, oltre un quarto del totale, e negli ultimi anni tendono ad aumentare con tassi superiori al 5 per cento. I motivi della maggiore incidenza della spesa sono certamente da ricercare - sostiene la Coldiretti - nella necessita' per i single di acquistare spesso maggiori quantita' di cibo per la mancanza di formati adeguati che, comunque, anche quando sono disponibili risultano molto piu' cari di quelli tradizionali.

Ad incidere sulla spesa mensile dei single sono nell'ordine - precisa la Coldiretti- la carne (65 euro), l' ortofrutta (61 euro), pane, pasta e derivati dai cereali (52 euro), latte, yogurt e formaggi (42 euro), bevande (29 euro), pesce (25 euro), zucchero, caffe' (24 euro) e per ultimo oli e grassi (14 euro). Ad incrementare la spesa alimentare - continua la Coldiretti - e' anche l'elevata presenza di sprechi perche' e' facile dimenticare in fondo al frigorifero la confezione di latte aperto, la mozzarella, la confezione di insalata aperta. Inoltre, i cibi pronti per il consumo arrivano a costare anche cinque volte il prezzo delle materie prime impiegate.


Fonte Ansa


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