Ora che è stato sventato il blitz per fare arrivare sulle tavole degli italiani lo yogurt senza latte senza alcuna informazione in etichetta, ci sono tutti gli elementi per decidere nel vero interesse dei produttori e dei consumatori. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento all'audizione della Commissione Agricoltura della camera sul tentativo di modificare le norme per consentire l'utilizzazione della polvere, in sostituzione del latte vero, per la produzione di un alimento naturale come lo yogurt, sul quale dovrà ora esprimersi definitivamente questa settimana. Si tratta di un parere per modificare - spiega la Coldiretti - la Legge del 11 aprile 1974, n. 138 che riguarda "Norme concernenti il divieto di ricostituzione del latte in polvere per l'alimentazione umana".
L'allarme lanciato dalla Coldiretti è stato positivamente raccolto e il blitz a danno dei consumatori e dei produttori per ora sventato. La modifica della norma viene giustificata con la necessità di ridurre i costi di trasporto, poiché la polvere occupa meno spazio del latte fresco, senza considerare tuttavia - denuncia la Coldiretti - il forte impatto che ha sulle caratteristiche qualitative del prodotto in vendita. Un danno per i consumatori e per i produttori perché - sostiene la Coldiretti - si consente di utilizzare polvere di latte a basso prezzo importata da paesi a extracomunitari invece del buon latte fresco delle campagne italiane. Un effetto molto probabile se si considera che sono stranieri tre dei primi quattro produttori che coprono il 60 per cento del mercato nazionale dello yogurt. Peraltro - continua la Coldiretti - i consumatori non hanno alcuna possibilità di distinguere in etichetta il prodotto industriale ottenuto dalla polvere di latte da quello tradizionale.
Continua a leggere
Nessun commento:
Posta un commento