27 settembre 2012

Gli italiani tagliano sulla tavola riducendo qualità e quantità

Continua la "cura dimagrante" al carrello della spesa. A luglio le vendite alimentari crollano del 2 per cento su base annua e dello 0,1 per cento rispetto al mese precedente. E' l'ennesimo segnale che fotografa una situazione ormai giunta al limite, con gli italiani in trincea e la spesa pro capite per cibo e bevande tornata ai livelli di 30 anni fa. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati sul commercio al dettaglio diffusi dall'Istat.

Un "dimagrimento" obbligato per le famiglie, alle prese con tasse, disoccupazione, caro-energia, che è ancora più evidente se si guarda alla domanda interna: i consumi di latte sono scesi in quantità del 5,2 per cento; quelli di pesce fresco del 3,9 per cento e quelli di frutta dell'1,6 per cento -ricorda la Cia sulla base dei dati Ismea-. Ma gli italiani hanno rinunciato anche al vino (meno 2 per cento), alla pasta (meno 0,8 per cento), alla verdura (meno 0,7 per cento) e alla carne (meno 0,6 per cento).

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