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10 maggio 2011

Tazzina di caffè a 1 euro. Fipe: non sono i bar a lucrarci, colpa speculazioni su materie prime


Si fa d'oro la tazzina dell'espresso al bar: per gustarsi il caffe' e affrontare con piu' spirito la giornata non basta a volte un euro. A Roma e' quello il conto che ormai si sborsa, a Milano si arriva anche a 1,50 euronei bar piu' eleganti.Non sono i bar a lucrarci, spiega Fipe-Confcommercio che raduna i pubblici esercizi, ma e' colpa delle speculazioni internazionali che tengono in fibrillazione i prezzi delle materie prime. Anche il caffe' sta pagando scotto con le quotazioni all'origine in vertiginoso aumento.

''Da mesi i prezzi all'origine del caffe' sono in continuo aumento, il fatto e' questa commodity, non diversamente dalle altre, e' divenuta strumento di speculazione internazionale - osserva il presidente di Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani - E' chiaro che se la miscela la paghi il 30% in piu' si ripercuote sulla tazzina. Dobbiamo inoltre tenere in conto che intanto aumentano i costi di attivita' degli esercizi. Devo pero' dire che i nostri esercenti hanno finora mostrato molta attenzione a non trasferire questi rincari su espresso e cappuccino, un 'rito' che l'italiano ha a cuore e sui cui e' meno disponibile ad accettare aumenti rispetto alla maggior parte dei prodotti''...



24 febbraio 2011

Nonostante la crisi gli italiani non rinunciano alla colazione al bar o alla pizza con gli amici


Anche in tempi di crisi gli italiani non rinunciano alla colazione al bar o alla pizza con gli amici, tanto che è proprio il nostro Paese a guidare la classifica dei consumi fuori casa in Europa. Se nel Vecchio continente, infatti, questi ultimi sono stabili o in contrazione negli ultimi dieci anni, l'Italia passa da 0,44 a 0,50 euro (+13,6%) nella spesa a bar e ristoranti rispetto ad ogni euro speso in consumi alimentari domestici.E' quanto emerge da una ricerca di Fipe-Confcommercio su 'Europa al Ristorante' presentata al Salone alimentare'Sapore'.

Nell'aumento pari a 21 miliardi di euro dei consumi fuori casa in dieci anni - segnala la ricerca - l'Italia ha fatto la parte del leone contribuendo con un 98,2%, contro una media Ue del 25,6%Molto di più sono cresciuti in Europa i consumi alimentari in casa, pari a 37 miliardi, perché in genere - sottolinea la Fipe - a causa della crisi si sta registrando, anche nei Paesi economicamente più forti, un deciso rallentamento dei consumi al bar e ristoranti. I consumi alimentari - aggiunge la Fipe - restano una voce di spesa di primaria importanza nella Ue: valgono 882 miliardi di euro, pari al 13,1% della domanda complessiva. Soltanto per l'abitazione gli europei spendono di piu'. Se includiamo nella spesa alimentare anche la quota destinata ai consumi fuori casa, pari a 468 miliardi di euro, l'alimentare rappresenta un quinto del budget complessivo di spesa dei cittadini europei. ''In definitiva per l'Italia il mercato alimentare fuori casa è stato, è e sarà l'àncora di salvezza per molte imprese della filiera'' - commenta la Fipe...