In Italia si beve sempre più fuori pasto, mentre spariscono dalla tavola i bicchieri di vino a pranzo e a cena. La fotografia scattata dall'Istat nel rapporto sull'uso e l'abuso di alcol mostra un cambiamento preoccupante del modello di consumo tradizionale tra gli italiani, che fanno sempre più ricorso allo "sballo" alcolico lontano dai pasti. E sono proprio i giovani a dimostrarsi i consumatori meno consapevoli. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, nella Giornata mondiale per la prevenzione dai rischi legati all'abuso di alcol che si celebra oggi.
Mentre sale fino al 15,1 per cento il numero dei giovani tra i 18 e i 24 anni "affezionati" al "binge drinking" (bere molte bevande alcoliche in un arco temporale molto stretto), continua a scendere la quota di consumi di vino tra gli italiani, che nel 2011 perde un ulteriore 1 per cento. Si tratta di una flessione debole che però conferma la tendenza al ribasso che va avanti da anni e che ha visto calare il consumo pro capite di 12 litri negli ultimi 15 anni, passando da 55 a 43 litri.
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