Riducendo di appena il 20 per cento gli sprechi di cibo degli italiani sarebbe possibile imbandire adeguatamente la tavola degli 8 milioni di poveri che fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare il Rapporto 2011 su povertà ed esclusione sociale in Italia della Caritas dal quale emerge che sono 8,3 milioni i cittadini che vivono in povertà, pari al 13,8% della popolazione. In Italia a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate che - sottolinea la Coldiretti - equivale ad un valore annuale di ben 37 miliardi di euro in grado di garantire l'alimentazione a ben 44 milioni di persone.
Con il diminuire del livello di reddito aumenta notevolmente l'incidenza della spesa alimentare che - continua la Coldiretti - raggiunge il valore piu' elevato proprio nelle famiglie piu' povere per le quali rappresenta spesso la prima voce di spesa. Una razionalizzazione della filiera alimentare con un taglio agli sprechi potrebbe contribuire in modo determinante a risollevare molte famiglie dalla povertà come dimostrano le numerose iniziative adottate negli ultimi anni. Si stima infatti- conclude la Coldiretti - che almeno quindici milioni di pasti saranno distribuiti gratuitamente nel 2011 dalla chiesa attraverso le diverse iniziative di solidarietà dei fedeli, per contribuire ad affrontare le nuove povertà nell'anno della crisi.
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